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Cappelle del Commiato

Quando su di noi incombe la morte di un proprio caro abbiamo la sensazione di un vero e proprio annientamento del mondo e della realtà, e tanto più è intenso il legame con la persona deceduta, tanto maggiore è il senso di disperazione provata.

Nel 2006, alla presenza delle Autorità, sono state inaugurate e benedette le “cappelle del commiato” ubicate frontalmente al cimitero storico.
Da molto tempo se ne sentiva la necessità, infatti, dopo la conseguenza di una grave malattia o una improvvisa scomparsa, il grande dolore dei familiari unito alla non disponibilità di idonei spazi abitativi non permette di celebrare il momento del commiato con il raccoglimento, la quiete, il pianto, la meditazione, la preghiera e il ringraziamento delle condoglianze ricevute da parenti, amici e conoscenti.

Grazie alle sinergie tra la Misericordia, la Pubblica Assistenza e l’Amministrazione Comunale, queste difficoltà sono state superate; è stata realizzata ed è attiva una struttura molto funzionale posta nelle immediate vicinanze del cimitero storico e a pochi passi dalla Chiesa Prepositurale di Cascina.

La gestione delle cappelle, affidata in accordo ad entrambe le due Associazioni, permette inoltre l’utilizzo anche a cittadini dei comuni limitrofi che ne facciano richiesta, rivolgendosi direttamente sia alla Misericordia che alla Pubblica Assistenza.
La Struttura, molto funzionale, porterà un recupero del senso antico legato ai riti di separazione dei viventi dal defunto, interpretando attraverso una sensibilità del tutto moderna e ponendo l’accento con determinazione sull’importanza del “momento del commiato”.

Poter disporre di uno spazio funzionale: “il giardino degli addii”, dove i viventi possono trascorrere le ultime ore in raccoglimento e in preghiera prima della separazione fisica dal defunto e dove il defunto celebra il proprio rito di passaggio.
La dignità umana è celebrata attraverso singole cappelle che si ergono in uno scenario austero ma altamente evocativo, quasi a rappresentare la “diversità del momento” dall’intensa vita quotidiana, affinché la morte non si trasformi socialmente e culturalmente in una “insignificante sparizione”.

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